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Il rinvio della riforma: un colpo duro per le persone con disabilità
Il recente rinvio della riforma della disabilità al 2027 ha suscitato un acceso dibattito tra le associazioni e i rappresentanti delle persone con disabilità. Vittoria Briccarello, consigliera di Uniti si Può, ha rilanciato un comunicato congiunto di diverse organizzazioni, tra cui PERSONE e UNASAM, evidenziando la gravità della situazione. Questo rinvio non è solo un semplice slittamento temporale, ma rappresenta un vero e proprio colpo per le famiglie e le persone con disabilità, costrette a rimanere in un limbo amministrativo che sembra non avere fine.
Le conseguenze del rinvio: un futuro incerto
Le associazioni denunciano che il rinvio della fine della sperimentazione Vita Indipendente colpisce duramente chi aveva già intrapreso il percorso per accedere a un progetto di vita autonoma. “Chi ha già compiuto gli step necessari ora si trova a dover attendere ulteriormente”, afferma Briccarello. Questo scenario non solo mina la speranza di autonomia delle persone con disabilità, ma solleva interrogativi sull’uso dei fondi pubblici. Sono stati realmente utilizzati per garantire l’autonomia, o si è trattato dell’ennesimo spreco di risorse?
Una riforma sotto attacco: il rischio di mantenere lo status quo
La legge delega 2 aveva gettato le basi per una vera e propria rivoluzione nella gestione dei servizi per la disabilità, ponendo al centro i diritti delle persone disabili. Tuttavia, il rinvio al 2027 sembra essere una strategia per affossare questa riforma, favorendo le strutture residenziali a discapito della libertà individuale. Le associazioni avvertono che il rischio è quello di vedere il decreto sul progetto di vita modificato e depotenziato, svuotandolo della sua carica innovativa. La volontà politica appare chiara: sacrificare i diritti delle persone con disabilità per mantenere il controllo di chi ha interesse a preservare lo status quo.
Il movimento per i diritti delle persone con disabilità
In questo contesto, un movimento di familiari, attivisti e professionisti sta emergendo, rifiutando l’istituzionalizzazione forzata e rivendicando il diritto alla libertà di scelta. Non si tratta di un’utopia, ma di un diritto sancito che deve essere attuato immediatamente. Le persone con disabilità non possono più aspettare, e le istituzioni devono rispondere a queste esigenze con urgenza. Ad Asti, l’assessore ai servizi sociali ha discusso del progetto Vita Indipendente, ma la consigliera Briccarello si chiede se il Comune continuerà a sostenere un servizio in cui ha investito o se accetterà passivamente questa ennesima dilazione.