Argomenti trattati
Un amore che si trasforma in incubo
La storia d’amore tra Manuel Bortuzzo e Lulù Selassié sembrava inizialmente una favola, ma si è rivelata ben presto un incubo. Conosciutisi nella casa del Grande Fratello, i due giovani hanno vissuto momenti di intensa passione, ma dietro le quinte si nascondeva una realtà ben più complessa e dolorosa. Manuel, campione paralimpico, ha recentemente condiviso la sua esperienza in un’intervista, rivelando dettagli inquietanti sulla fine della loro relazione.
La denuncia e le violenze subite
Manuel ha spiegato come i comportamenti di Lulù fossero incompatibili con il suo modo di vivere. “Ho capito che non c’erano i presupposti per andare avanti”, ha dichiarato, sottolineando che la decisione di chiudere la relazione ha segnato l’inizio di un incubo. “Me la ritrovavo ovunque, non si dava pace. Telefonate, messaggi, appostamenti. Era ossessione, non amore”. Queste parole raccontano di una situazione che è rapidamente degenerata, con episodi sempre più inquietanti che hanno portato Manuel a sentirsi minacciato.
Un ricatto psicologico costante
La violenza non si è limitata a quella fisica. Manuel ha descritto momenti in cui Lulù lo minacciava, dicendo frasi come “ti ammazzo”. “Quando lo diceva su se stessa, era un ricatto psicologico costante”, ha aggiunto, evidenziando come anche questo tipo di comportamento rappresenti una forma di violenza. Nonostante la sua disabilità, Manuel ha dimostrato di sapersi difendere, ma la paura e l’ansia lo hanno accompagnato per mesi.
La decisione di rivolgersi alla giustizia
Dopo mesi di ansia e insicurezza, Manuel ha deciso di rivolgersi al tribunale. Ha ottenuto una misura cautelare e, infine, una condanna a un anno e otto mesi (pena sospesa) per stalking nei confronti di Lulù. “Non l’ho fatto per vendetta, ma per tutelare la mia serenità, la mia libertà”, ha spiegato, sottolineando l’importanza di proteggere se stessi da situazioni tossiche. Nonostante la giustizia abbia riconosciuto le sue ragioni, Manuel si è trovato a dover difendere anche la propria immagine pubblica, sentendosi spesso dipinto come il ‘cattivo’ della situazione.
Un messaggio di speranza e consapevolezza
La storia di Manuel e Lulù è un monito per tutti: l’amore non può tollerare nessuna forma di violenza. “Alla fine sembro io il cattivo. Ma l’amore, per chiunque, non può tollerare nessuna forma di violenza. Mai”, ha concluso Manuel, lanciando un messaggio di speranza e consapevolezza. La sua esperienza è un richiamo a riconoscere e combattere ogni forma di abuso, affinché nessuno debba vivere un incubo simile.