Argomenti trattati
Un dono prezioso per la Biblioteca Lazzerini
La Biblioteca Lazzerini di Prato ha recentemente ricevuto un dono di inestimabile valore: una rarissima copia de “La rivolta dei santi maledetti”, opera di Curzio Malaparte, pubblicata nel 1921. Questa edizione, frutto della collaborazione tra le associazioni “Curzio Malaparte pratese nel mondo” e “Gruppo bibliofili pratesi Aldo Petri”, arricchisce il patrimonio culturale della città e rappresenta un importante passo nella valorizzazione della figura di Malaparte, un autore che continua a suscitare interesse e ammirazione.
La storia editoriale di un capolavoro
Curzio Malaparte, noto per il suo stile provocatorio e le sue posizioni controcorrente, ha avuto una carriera editoriale segnata da eventi straordinari. Il suo primo libro, “Viva Caporetto!”, fu sequestrato per la sua carica sovversiva, lasciando solo una copia conservata alla Fondazione Gramsci di Roma. Tuttavia, la sua opera successiva, “La rivolta dei santi maledetti”, ha avuto una sorte più fortunata, con circa dieci copie rimaste in circolazione. La recente acquisizione da parte della Biblioteca Lazzerini non solo celebra la memoria di Malaparte, ma offre anche l’opportunità di riflettere sulla sua eredità letteraria e culturale.
Un archivio fotografico per la memoria collettiva
In aggiunta alla donazione del libro, è stato lanciato un appello ai cittadini pratesi per contribuire alla creazione di un archivio fotografico dedicato alla tumulazione di Malaparte, avvenuta sul colle dello Spazzavento. Questo progetto, ideato dalle studiose Chiara Mannocci e Diletta Pizzicori, mira a raccogliere testimonianze fotografiche e documenti storici, coinvolgendo attivamente la comunità. La tumulazione di Malaparte, avvenuta nel 1957, fu un evento significativo per Prato, richiamando centinaia di persone. Le immagini e i materiali raccolti saranno esposti in una mostra presso la Biblioteca, contribuendo così a mantenere viva la memoria di uno dei più controversi e affascinanti scrittori italiani del Novecento.