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Un’accusa shock che scuote Hollywood
L’industria cinematografica è in subbuglio dopo la notizia della causa da 400 milioni di dollari intentata da Justin Baldoni contro Ryan Reynolds e Blake Lively. Baldoni accusa Reynolds di averlo diffamato, etichettandolo come un “maniaco sessuale”. Questo episodio è emerso durante la premiere di Deadpool & Wolverine nel luglio 2024, dove si sostiene che Reynolds abbia chiesto a un agente di talento di “abbandonarlo” dopo aver lanciato tali gravi accuse.
Le reazioni legali si intensificano
La risposta dell’avvocato di Baldoni, Bryan Freedman, è stata immediata e decisa. Freedman ha accusato Reynolds di tentare di “fuggire dalle fiamme”, sostenendo che l’attore ha avuto un ruolo attivo in una campagna diffamatoria contro Baldoni e il suo team, Wayfarer. Secondo Freedman, le azioni di Reynolds non possono essere giustificate dal suo status di “marito comprensivo”, poiché la sua condotta è stata documentata fin dal primo giorno, rivelando un comportamento deliberato di bullismo.
La difesa di Reynolds e le sue argomentazioni
I legali di Reynolds, Mike Gottlieb ed Esra Hudson, hanno risposto con fermezza, affermando che le dichiarazioni fatte dall’attore sono protette dal Primo Emendamento, in quanto espressioni di opinione. Hanno sottolineato che l’accusa di “maniaco” non costituisce diffamazione se Reynolds crede sinceramente che Baldoni si comporti in quel modo. Inoltre, hanno citato le dichiarazioni di Lively e le lamentele private di molestie sessuali come parte della loro difesa.
La richiesta dei legali di Reynolds è stata quella di archiviare il caso, sostenendo che le accuse di Baldoni sono frutto di risentimento e non di veri crimini. La battaglia legale tra Baldoni e Reynolds è solo all’inizio e si prevede che porti alla luce dettagli scottanti delle relazioni tra le star di Hollywood, rivelando dinamiche e tensioni che fino ad ora erano rimaste nell’ombra.